Dominio Magog a Merano. High Master leader generazionale, Sol Invictus batte Chiaromonte

C’era molta attesa nel consumare un altro splendido intermezzo offerto dalla domenica di Maia, i cui contenuti tecnici rappresentavano probabilmente l’ultimo vero e proprio banco di prova che porta alle pattern del prossimo ventuno Giugno. Nella vetrina dell’ultima festività del mese anche il tradizionale appuntamento con gli esordienti, due gare divise per generazione che hanno espresso valori di per se molto interessanti. Fra i quattro anni del premio Scena, High Master (nella foto) si è confermato leader assoluto della generazione, imponendosi per distacco sul progredito Thibodeau e il sorprendente Green Paradise. Il rappresentante della famiglia Ambruschitz ha dato l’ennesima dimostrazione di forza, con la quale ha staccato il tagliando per un posto in prima fila nel Criterium di Primavera, corsa nella quale visto e considerato la status attuale potrà rafforzare la propria leadership. La parentesi trevigiana è ormai alle spalle ed ha inciso soltanto sullo score cartaceo, come aveva ampiamente dimostrato nella vittoriosa performance milanese nella siepi per i 4 anni. La crescita del figlio di High Chapparal è alquanto vertiginosa, la proiezione futura che ne viene fuori è senza dubbio eccitante e se il buongiorno si vede dal mattino lecito attendersi qualcosa d’importante per la carriera del jumper. Jo Bartos ha controllato l’evoluzione tattica della corsa da una posizione di copertura in spalla ai primi carpita sin dalle prime battute, in curva l’emersione ancora in controllo sul calo del pacemaker Fantastico Daniele, quindi l’apertura del gas ai 200 finali dopo una piccola sbavatura al salto conclusivo. Sette le lunghezze sul cresciuto Thibodeau, finito in piena spinta nella flat finale a precedere l’ottimo Green Paradise, allievo di Raffaele Romano che ha saputo unire coraggio e buona tecnica correndo da valido antagonista. Splendido anche l’epilogo nell’atteso Piero Pirelli, test di pregevole spessore sulla strada che porta alla Gran Siepi D’Italia. Nell’ennesimo re match fra l’ex dormelliano Chiaromonte e Sol Invictus, questa volta ha prevalso l’allievo di Paolo Favero, gestito in maniera superba da Josef Bartos. Il figlio di King Charlemagne ha potuto fruire dell’acume tattico impartito da big Jo, perfetto e silenzioso nello scivolare a fari spenti nella parte meno dispendiosa del percorso, tenace nel respingere in dirittura d’arrivo il granitico Chiaromonte, costretto da Notti Magiche ad una fase termine esterna molto dispendiosa. Nella volata per il terzo posto Arjen precedeva Taquari. Le due prove per esordienti hanno sancito vincitori potenzialmente di buon lignaggio. Fra gli anziani del premio Cogne, eccellente affermazione per l’ospite Stellato, un interessante prodotto da Dalakhani che Alex Taber ha presentato in maniera perfetta. Condotto senza nessuna problematica da parte di William Thomas Shanahan, il quinto arrivato del derby svizzero ha messo in campo l’abbondante qualità in piano, una differenza tangibile rispetto agli avversari fra i quali l’ottimo Makarenko. Quest’ultimo ha chiuso in maniera egregia dopo qualche imperfezione, un cavallo in possesso di lunga gittata che sarà interessante rivedere nei prossimi ingaggi. Bene anche l’altra di Romano Fire Of Debora avanti all’altro straniero Pillar. In chiusura i debuttanti per tre anni con il successo meritatissimo di Signum. Il figlio di Arch ha vinto con del buono in mano essendo predominante dalla curva conclusiva; Silver Tango sempre in prima fascia teneva molto bene la seconda moneta dal finale in crescendo di Kontigo. Buona anche la chiusa di Sadowa D’Arcadia.

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