IRLANDA. Il politico irlandese Martin Heydon chiede la ripresa dell’attività in tempi brevi: “In Irlanda l’ippica è un’industria e non solo uno sport, impiega 30 mila persone, le attuali restrizioni hanno effetti dirompenti sul settore”

In molti paesi l’ippica non si è mai fermata e la politica ha fatto sempre la propria parte, ascoltando e valutando con attenzione le proposte e le esigenze dei vari enti tecnici. La California è pronta a riaprire Santa Anita dopo che il top master trainer Bob Baffert, aveva guidato un comitato di 800 persone per accelerare la riapertura dell’impianto sito nella città di Arcadia. La leva europea fornita dal nuovo restart francese, ha ovviamente creato una sorta di tumulto in quei paesi come Irlanda e Inghilterra, dove le corse dei cavalli rappresentando da sempre lo sport nazionale. Mentre in Italia si attendono ancora informazioni per un’eventuale ripristino del comparto corse, mentre il senatore leghista Gian Marco Centinaio ha presentato un’interrogazione ai ministri Bellanova e Spadafora sul ‘caso’ ippica, in Irlanda il politico irlandese Martin Heydon ha fatto il suo intervento lo stesso giorno in cui Horse Sport Ireland, ha annunciato che altre attività equestri sarebbero tornate nella fase uno della tabella di marcia del governo. Dal racingpost si legge: Horse Racing Ireland spera che il gabinetto sarà in grado di approvare le sue proposte questo venerdì, con il dipartimento dell’agricoltura a sostegno delle osservazioni dell’HRI, che ha rifiutato di commentare come procedevano i negoziati mercoledì. In un discorso solido e completo, Heydon ha dichiarato al Dail: “Credo che l’attività all’aperto offra attualmente un caso molto valido per la ripresa dell’attività ippica in Irlanda. Ogni giorno i cavalli vengono esercitati al galoppo in tutto il paese con i fantini in sella. L’ippica irlandese ha rafforzato ulteriormente i protocolli sulla ripresa delle corse a porte chiuse, anche dopo i dieci convegni che si sono tenuti a porte chiuse, prima del blocco dell’attività di secondo livello qualche tempo fa. L’ippica è un’industria e non solo uno sport, impiega 30 mila persone tra il settore delle corse e dell’allevamento e le attuali restrizioni hanno implicazioni dirompenti per le vendite velocizzate e il le vendite in generale e sul settore dell’allevamento in senso lato, nonché gli impatti molto significativi su allenatori, fantini e ippodromo e sulla loro futura redditività.” Heydon ha chiesto quindi di ripartire prendendo in esempio la Francia: “Credo che l’ippica possa tornare in modo sicuro, il che è cruciale quando le corse vengono riprese in altre giurisdizioni già come la Francia questa settimana. È fondamentale che Irlanda non verremo lasciati indietro, credo che si possa ripartire in modo totalmente sicuro. A casa la gente segue le corse, abbiamo molti sostenitori chiedo quindi che la NPHET e il Gabinetto prendano in dovuta considerazione, grazie anche alla spinta del dipartimento dell’agricoltura e il suddetto ministro, che le corse riprendano prima della data prevista del 29 Giugno.”

(Nella foto Martin Heydon)

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