ITALIA. Christian Troger a tutto campo. Il proprietario di Lana ormai da qualche stagione in Francia, ci parla dei suoi progetti e torna commentare l’annosa questione legata ai pagamenti, primo fattore che lo ha spinto ad emigrare fuori dal panorama nazionale

Da poco partita la stagione francese dei grandi ostacoli, abbiamo intercettato Christian Troger, che da qualche stagione ha ormai spostato la sua sede operativa in Francia. Consolidata la partnership con il player manager Davide Satalia, già forte di una collaborazione ormai ben radicata con l’altro italiano Arcadio Vangelisti, il proprietario di Lana dopo una prima fase di studio, nella quale non sono mancati importanti successi per i propri portacolori, ha avviato un importante progetto che sta dando le prime soddisfazioni a livello remunerativo. Troger ancora deluso da quello che sta accadendo in Italia per l’annosa questione legata ai pagamenti, ha risposto alle nostre domande come sempre con grande cordialità e simpatia.

Christian, prima di tutto come sta procedendo la tua avventura francese e se sei ovviamente soddisfatto di quanto raccolto fino a questo momento. “Sono molto contento di questa scelta, un’operazione ben ponderata che ci ha dato e continua a regalarci delle belle soddisfazioni. Devo ringraziare Davide Satalia, che oltre ad essere un amico si è dimostrato anche un grande professionista, i risultati dal lui raccolti fino a questo momento parlano a suo favore. Gli sforzi fatti in questa campagna d’oltralpe sono stati ricompensati, l’apporto di una bella e brava persona come Arcadio Vangelisti, uomo che ha una grande passione per il mondo degli ostacoli ha senza dubbio fatto la differenza. Insieme abbiamo creato la formazione di Tabula Rasa, un team molto forte che guarda non solo alle corse ma anche alla compravendita dei cavalli, situazione che in Francia vale molto a livello remunerativo.”

Christian ci spieghi nel dettaglio? “All’inizio siamo partiti con l’idea di prendere cavalli a reclamare e poi valorizzarli al fine di fare dei buoni guadagni, poi abbiamo spostato la nostra attenzione guardando oltre la Manica, dove il mercato francese è fiorente ed ha un impatto molto importante. Stiamo creando i presupposti per costruire e lanciare cavalli di buon profilo verso il canale angloirlandese, al fine di ottenere delle plusvalenze di grande rilievo, sappiamo quanto i maggiori proprietari irlandesi guardino con attenzione alla Francia, disposti a spendere anche molti denari per aggiudicarsi dei soggetti che possano essere costruiti per arrivare alle corse di primo livello. Ci siamo concentrati in modo particolare anche sui giovani, prendiamo almeno tre o quattro puledri all’anno, che aggiunti alle nostre due fattrici completano un parterre di grande spessore.”

Tornado a Davide Satalia hai già espresso il tuo giudizio, e sei molto contento di come sia apprezzato a livello lavorativo, in un territorio dove se non sei francese non è facile emergere. “Davide è un ottimo professionista e come dicevo precedentemente i risultati parlano in suo favore. E’ molto stimato e rispettato, è partito dal nulla e nel corso del tempo ha creato una formazione che adesso annovera addirittura oltre 50 cavalli. Ci sono anche altri proprietari italiani che partecipano con piccole quote, oltretutto siamo adiacenti alle scuderia di Cottin che ci permette di poter fare un lavoro a più ampio respiro.”

La stagione dei grandi ostacoli parigina è partita, su quale cavallo puntate maggiormente per questa sessione di corse? “Senza dubbio il nostro Jereviendrai è attualmente un soggetto che stimiamo tantissimo, lo abbiamo prelevato a David Cottin dopo la vittoria a reclamare in quel di Compiégne a Marzo 2022, il cavallo è cresciuto tantissimo manifestando quella qualità che ha poi confermato con una splendida vittoria nel Prix Noiro, superando bene la specialità dello steeple chase. Abbiamo poi rischiato nell’impegnativo Prix Congress prima del quarto posto in listed nel Roger de Minvielle. Dopo la pausa è tornato al lavoro dimostrando di aver fatto un ottimo passaggio d’età, crediamo quindi possa darci delle belle soddisfazioni.”

Il tuo rivale altoatesino ed amico Josef Aichner si è tolto una bella soddisfazione vincendo a Cagnes Sur Mer il Grand Prix de la Ville de Nice grazie a Suroit, poi è stato molto sfortunato nel Tonnerre ad Auteuil. “Un cavallo eccezionale, sono molto contento per lui, convinto che possa ancora dargli delle grandi emozioni. Ad Auteuil è stato sfortunato, quella caduta di Bartos è stato un vero peccato, ha approcciato non bene all’ostacolo più impegnativo, chissà senza questo incidente di percorso come sarebbe andata a finire, ma sono sicuro che in futuro potrà rifarsi.”

Arriviamo alle noti dolenti Christian, ovvero le motivazioni che ti hanno spinto ad emigrare sportivamente parlando. “Purtroppo pare che in Italia non ci sia quell’interesse per tutelare il mondo degli ostacoli, ma direi l’ippica in generale. Ci stiamo battendo per avere i premi vinti da circa un anno e che ancora non abbiamo riscosso. Un fattore determinante che purtroppo rende letale la scomparsa di proprietari che vorrebbero investire sul mondo delle corse. Sono molto deluso per questo, chiaro che mi piacerebbe correre di nuovo nella splendida Maia con i nostri colori, e magari vincere il Gran Premio Merano che per quanto mi riguarda resta un sogno. Fra le altre cose avevamo pensato di riportare qualche cavallo in allenamento in Italia, abbiamo tanti soggetti qui da noi che potrebbero fare bene sulle pista del panorama nazionale, anche Davide ed Arcadio lo vorrebbero, ma ci abbiamo ripensato senza battere ciglio, con questa situazione dei pagamenti adesso proprio non si può fare. Allo stato attuale c’è anche il problema legato alla situazione di Treviso, penso a Favero, Romano allo stesso Aichner, scuderia che hanno molti cavalli che non possono correre, costretti ad ammortizzare i costi per il mantenimento, speriamo che il Tar si pronunci e dare risposta per correre in tempi brev. Conclusa la stagione di Pisa a Metà Febbraio, dovremmo altrimenti aspettare la fine di Aprile (giorno 23) per la riapertura di Merano, considerat che a Milano non si è corso per i lavori alle nuove piste.”

Christian in bocca al lupo e grazie. “Viva il lupo!”

(Nella foto Davide Satalia, Christian Troger e Arcadio Vangelisti)

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