ITALIA E FRANCIA. Ippica italiana messa in un angolo, nessuna notizia sulla ripartenza, probabile a questo punto lo slittamento a Giugno. Di la dalle Alpi seppur con molte difficoltà, la Francia sta per ripartire ma i problemi arrivano dalle piccole realtà

L’Italia abdica acqua nel deserto e l’ipotesi di ripartire a metà Maggio è ormai un vero e proprio miraggio. Dal Mipaaf nessuna riposta, tutto tace, situazione incredibile e quanto mai paradossale che dimostra ancora una volta la considerazione che ha il nostro settore da parte del ministero. Operatori sul piede di guerra, la macchina dell’ippica non riparte certamente premendo il tasto start e e far tornare tutto alla normalità, evidentemente a qualcuno non è chiaro di cosa stiamo parlando. La situazione legata al contagio da Coronavirus ha certamente paralizzato tutta la macchina organizzatrice del governo, arenatosi nella fangosa e drammatica questione della Lombardia, ma mentre negli altri paesi si sta per ripartire vedi la Francia, seppur con tutte le problematiche del caso, nella migliore delle ipotesi, vedi iscrizioni, preparazione dei cavalli ecc, Giugno a questo punto potrebbe essere il mese della tanto sospirata ripartenza; chi vivrà vedrà. Intanto in Francia si prepara l’ok con Paris Longchamp, dopo l’annuncio delle misure imposte da France Galop che ha messo grande tensione fra gli addetti ai lavori d’oltralpe. Fermi da due mesi e privati ​​di risorse, costretti dalle spese ingenti e i ricavi ridotti dal calo dei prezzi delle corse, temono il fallimento. Forse la situazione è peggiore in altri paesi? Probabile, tuttavia come tutti i francesi, i professionisti delle corse vivono con l’ansia di non essere più in grado di soddisfare i propri debiti. Un gruppo di allenatori francesi che comprende 50 unità ha diramato un comunicato: “La chiusura di circuiti 2 e e 3 e categoria – dice Christophe Herpin – è devastante, nella mia forza lavoro, ho piccoli cavalli che non valgono un premio nella regione di Parigi. Inizieranno la scuola e poi? Devo metterli in vacanza. Hanno già avuto due mesi senza gareggiare durante l’inverno, poi, lì, ancora due mesi senza gareggiare con la pandemia. Ma ciò non può durare, ho molti cavalli da cross e vedo che Rostrenen, Corlay o anche Granville non riapriranno … All’improvviso, abbiamo paura del resto. Anche qualcuno come Philippe Chemin, molto esperto, con cui collaboro, è molto preoccupato. E dietro di noi ci sono anche piccoli proprietari terrieri e allevatori a rischio. Di questo passo, forse alla fine dell’estate, non ci sarò più …” I denari per il “PMH” verranno mantenuti, ma la concorrenza sarà accanita sui circuiti, dove i cavalli di categorie modeste troveranno difficile rimborsare il tutto. I firmatari chiedono a France Galop di fornire una risposta prima del fine settimana, le associazioni dei proprietari hanno negoziato un’alternativa che potrebbe rendere felice molti allenatori. Nel frattempo l’Unione dei proprietari nazionali, AEP, AEPI e i PP hanno cercato di convincere Édouard de Rothschild a cambiare posizione. E questo di fronte a un rappresentante dello Stato. (Leggiamo da Paris-Turf). Vale a dire, mantenere l’involucro di allocazione al 100% su tutte le gare di tipo non nero, in modo da garantire la base della piramide sportiva, su cui poggia la maggior parte del nostro bilancio economico. Riduzione della dotazione complessiva di incentivi distribuiti nel periodo “rest to run 2020” limitata al 10%. Sforzo finanziario sull’involucro con una modulazione da definire dalle gare del Gruppo I elencato, per raggiungere questo obiettivo. Necessità di comunicare ufficialmente e il più presto possibile su questo impegno e sul suo sostegno a una risorsa in contanti sicura, per il 2020 e il 2021. Alla fine di dure e lunghe trattative, un Consiglio di amministrazione ha avuto luogo a ritmo sostenuto. Molti socio-professionisti trattengono il respiro in attesa che France Galop ritorni su questa controproposta. In ogni caso, i rappresentanti dei proprietari hanno avuto l’impressione di essere stati ascoltati attentamente.

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