Paolo Allegri ci presenta la domenica di Merano: “Fascino e incertezza grazie alla debuttanti in siepi”

La domenica di Merano propone un palinsesto che è un buon mix tra siepi, steeple e cross per quanto riguarda la parte ostacolistica del convegno, dedicato a figure che hanno scritte pagine memorabili della storia di Maia. La debuttanti in siepi per tre anni, clou monetario di giornata,omaggia Massimo Caimi. Si corre nel ricordo di un cavaliere e proprietario di successo, e ancor prima uomo di grande stile ovunque stimato. Il suo nome si lega a quello di North Bay, sulla cui sella nel 1988 Caimi trionfò nel Merano, uno tra i rarissimi gentlemen rider a riuscire nell’impresa. C’è un soggetto di notevole appeal come Panther Cat, montato da Raffaele Romano, che debutta nel nuovo mestiere. In piano è stato una prima lama, piazzato di Berardelli e del Botticelli, al via anche nel Derby edizione 2014. Favero ha mirato da tempo questa debuttanti e schiera un soggetto  come Triple Pursuit già visto a Maia in piano dopo buone prove pisane e milanesi. Kamaran è fresco e la prima in piano in maiden sulla pista lo ha inquadrato come soggetto in divenire che potrebbe anche rivelarsi ottimo prospetto come siepista. Nel turno rimanda notevoli motivi d’interesse anche il Premio Guidsun, discendente in steeple dove il ceco Alcydon Fan difende il titolo e trova in Hurricane Mix, venuto molto avanti all’ultima uscita, una carta di Raffaele Romano da seguire con attenzione. Il Fotopress Arigossi è un discendente in siepi che sembra alla portata di un Principe Del Mare straripante all’ultima esibizione sul verde smeraldo meranese. L’altro ‘Favero’ Alisios a MIlano aveva dimostrato mezzi, al pari di un Chicago che lo seguì in quell’occasione. La mina vagante della competizione è quel Kisanji entusiasmante nell’inverno pisano e che qui a Maia non ha mai dato mai espressione compiuta del  proprio eccelso potenziale. Spettacolo nel cross con i vecchi pirati di questa disciplina dalla bellezza pittorica nell’incantevole scenario di Merano: Monjoliano e Doux Amer si fanno preferire ma occhio a quel Regain Madrik capace del colpo d’ala su un percorso dove dodici mesi fa ha colpito a ripetizione con la sua brava e grintosa amazzone. (Nella foto Raffaele Romano)

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