Paolo Favero ha ottenuto la risposta che desiderava. Little Bruv conquista con pieno merito il Grande Steeple Chase di Milano, completando un processo di crescita significativo. “Ogni corsa è un test di preparazione per il Gran Premio” dichiarava l’allenatore altoatesino nel post gara, un percorso lungo e laborioso sul quale il champion trainer italiano sta lavorando alacremente da tempo. L’intuizione per lo steeple non poteva rivelarsi di miglior profitto. Il coraggioso figlio di Observatory chiuse infatti la passata stagione meranese, vincendo da novizio gare di blasone come Spegasso e Steeple Chase d’Italia, confrontandosi contro gli anziani con navigata esperienza. La vittoria conquistata in Autunno nel milanese Premio Lainate, aveva aumentato le certezze del proprio team sulla potenziale evoluzione del cavallo, pronto a bypassare l’Inverno pisano per riproporsi nel migliore dei modi in questa Primavera. Dopo un secondo posto tatticamente molto sfortunato al rientro nel Premio Giangiacomo Durini, Little Bruv ha trovato finalmente le giuste coordinate per vincere il suo primo gruppo uno della carriera, precedendo nientemeno che il vincitore dello scorso Gran Premio Merano Kazzio. Jo Bartos alla sua prima affermazione nel Grande Steeple Chase di Milano non ha sbagliato una virgola, nonostante avesse perso il suo punto di riferimento Ara Gold, caduto senza conseguenze al temibile oxer. Al tedesco montato da Cevin Chan al rientro dal trionfo di Maia, le cose invece non sono andate per il verso desiderato. Molti errori e tanta deconcentrazione, frutto dell’inesperienza alla palestra milanese, che però non gli ha impedito una corsa da campione, improvvisandosi prima da pacemaker e poi da valido finisseur con chiusa da brivido all’inseguimento del vincitore, passato in vantaggio a metà della curva di fondo. Billy Silver, grande protagonista nel Durini, chiudeva al terzo posto. Non un passo indietro per il cresciuto rappresentante di Giacobbe, ma la certezza di aver trovato la giusta identità al grigio che adesso dovrà nuovamente adattarsi al salta e gira di Merano, sperando in un’Estate piovosa. Festeggia l’appassionato team di Stefano Bordini, la scuderia D’Altemps, la cui speranza come tutti i proprietari legati al settore degli ostacoli, resta sempre quella di vincere manifestazioni di questo tipo, e il pensiero non può che essere rivolto al Gran Premio Merano, chi ben comincia è a metà dell’opera. Felice e soddisfatto nel dopo corsa l’allenatore del vincitore Paolo Favero: “Siamo qui per puntare corsa per corsa ai grandi premi, come ho sempre sottolineato ogni gara è una preparazione ad un gran premio. Sono particolarmente felice, vincere un gruppo uno non è cosa da tutti i giorni, contento per tutto il team, per Josef Bartos alla sua prima nel Grande Steeple qui a Milano e per il cavallo, che nel Durini non aveva potuto esprimersi come avrebbe voluto per questioni meramente tattiche. Adesso pensiamo alla stagione di Maia che ormai bussa alle porte.” Splendido anche il contorno al Grande Steeple con la disputa della Corsa in Siepi per i 4 anni. Ritirato il vincitore del Corona Ferrea Dream In Japan, causa il terreno troppo scorrevole (lo rivedremo a Merano) conferma per il tedesco Stafettino, che dopo aspro dibattito finale precedeva il cresciuto Noisemaker e il Magog Keen Move. Una corsa vera di buona qualità, il gruppo due riservato alla generazione 2012, con il rappresentante teutonico che dopo l’esperienza acquisita nel Piero Pirelli, confermava puntualmente i progressi. Puntuale il suo jockey Cevin Chan, bravo nel dettare i tempi d’attacco in dirittura d’arrivo, dopo aver curato le mosse dell’austriaco di proprietà Keen Move, battuto nei pressi del traguardo da un Noisemaker in versione top, nonostante la poca esperienza sugli ostacoli. Male invece Azamourday, che dopo lo squillante successo nel Pirelli marcava un deciso passo indietro. Nella siepi del Martesana, splendida affermazione per Tramonto a Ivry, colori della scuderia Topeeka e training della bravissima Laura Marinoni, allenatrice molto preparata alla quale spetta un plauso particolare, per i risultati importanti fin qui conquistati nonostante il materiale in possesso numericamente non esagerato. Per il regale figlio di Montjeu una vittoria rotonda e di buonissima levatura, firmata dal jockey irlandese Colm McCormack, bravissimo nel disegnare una calibrata tattica d’avanguardia, con la quale s’imponeva nei confronti di Relco Sud Ovest e Sol Invictus. Nel crosso country d’apertura, vinceva Crack Chichi per Paolo Favero avanti a Tweety Kash. (Nella foto Little Bruv prevale su Kazzio)
Milano. Little Bruv si aggiudica il Grande Steeple Chase, battuto il tedesco Kazzio. Nella Siepi per i 4 anni trionfo di Stafettino; Tramonto a Ivry vince il Martesana
