Dopo la scandalosa immagine apparsa sul social Twitter personale di Gordon Elliott, che gli è valsa una squalifica di dodici mesi e una multa da 15mila sterline, in questi giorni è emersa un’altra vicenda relativa ad un video dell’amatore irlandese Rob James, che lo ritrae seduto su un cavallo deceduto. Il video risale al 2016, da allora James si è scusato per le sue azioni “del tutto inadeguate e irrispettose” e ha detto di essere affranto per il danno. Un tweet sul feed dell’ente di regolamentazione irlandese di martedì diceva: “L’indagine dell’IHRB su un video che circola sui social media, si è conclusa la scorsa settimana e mercoledì si terrà un’audizione di rinvio. L’IHRB non commenterà ulteriormente la questione fino a dopo l’udienza. Concluse quindi le indagini da parte dell’ente preposto l’Irish Horseracing Regulatory Board, si attende la decisione da parte di esso per capire cosa potrà accadere a Rob James, che proprio lo scorso Festival di Cheltenham ha montato e vinto per Gordon Elliott in sella a Milan Native. Una ennesima vicenda triste in un mondo amato ammirato e rispettato come quello anglo irlandese, dove il cavallo rappresenta un vero e proprio simbolo, gesti di follia da parte di addetti ai lavori che dovrebbero essere i primi a censurare questo tipo di atteggiamenti, e che oggettivamente non hanno una spiegazione logica. Qual è la pulsione che spinge a fare determinate azioni, per poi essere addirittura postati sulla piazza dei social media, come dei barbari che mettono in mostra la loro razzia, social che allo stesso tempo dovrebbero vigilare con maggior attenzione su ciò che deve e non può essere pubblicato liberamente; a tutto c’è un limite.
(Nella foto Rob James dopo la vittoria a Cheltenham)
