ITALIA. Merano sabato, Piton Des Neiges e First Of All due fulmini a Maia. Nella Gran Siepi vittoria del giallo nero perfettamente gestito da Jo Bartos, battuto il detentore della corsa Stuke; nel Vanoni impressionante coast to coast del ceco imbattuto in Italia targato Pavel Tuma

Cancelli aperti al pubblico a Merano nel sabato classico del super week end a Maia. La Gran Siepi d’Italia sponsor by Aichner Invest e il tradizionale Ezio Vanoni, tenevano banco in un pomeriggio molto caldo, terreno scorrevole stile biliardo e trionfo Aichner nella prova sponsorizzata dal proprietario di Sarentino grazie alla magnifica galoppata di Piton Des Neiges e Josef Bartos, che all’ultimo respiro riuscivano a respingere il finale del ceco Stuke il vincitore della passata edizione. Una corsa che ha registrato il primo colpo di scena con l’abbandono di Leonardo Da Vinci al nastro di partenza, il grigio targato Raffaele Romano presentatosi regolarmente agli ordini dello starter, non ne ha voluto sapere di prendere parte alla competizione. Slivka ha fermato dopo poche centinaia di metri, e davanti sono sfrecciati i giallo neri allenati da Pepi Vana Piton Des Neiges e Beau Sanois, che in una sorta di partita a scacchi hanno tenuto sotto controllo il francese Candide, apparso poco fluido sui alcuni salti durante il percorso; Stuke alle loro spalle in attesa degli eventi con la femmina Leierspielerin presto in difficoltà. La corsa non ha registrato variazioni di sorta fino al completamento dell’otto, di fronte Jo Bartos è andato in graduale e silenziosa accelerazione, Candide ha provato a prendergli la scia con Beau Sanois al suo esterno seguito a qualche lunghezza da Stuke. Alla finale la brutta caduta del rientrante Beau Sanois che stava preparandosi per un promettente arrivo, Candide non perseverava e Piton allungava in corda con uno splendido stop and go, salvando il successo dal super finale ma quanto mai tardivo del detentore Stuke.

PITON DES NEIGES E JOSEF BARTOS

L’Ezio Vanoni giunto quest’anno alla sessantacinquesima edizione, ha visto dominatore il quattro anni che in questo 2020 ha maggiormente impressionato a livello di generazione. Trattasi di First Of All, potente erede da No RIsk At All allenato da Pavel Tuma per i colori di Jiri Charvat, imbattuto in Italia in quattro uscite e alla sua seconda affermazione di gruppo dopo il successo ottenuto nel Criterium D’Inverno a Pisa. Splendido protagonista nel trial del Val Martello al suo debutto sugli ostacoli grandi, il castrone si è reso protagonista di una magnifica corsa da front runner che non ha lasciato scampo ai suoi avversari. Superato l’ultimo verticale Jan Faltejsek ha amministrato la corsa andando sereno alla finale per concludere rallentato sul traguardo, battuto nettamente il francese Galant Du Chenet che precedeva chiaramente Laldann al suo debutto nello steeple. La giornata di Maia si era aperta con il ricordo del grandissimo Nello Coccia, un ascendente sulle siepi riservato ai quattro che registrava la parità fra Bornasco con la monta del giovane Mario Secci, (seconda vittoria in carriera) e Dragonheart per il fucsia di Paolo Favero, in sella il polacco Dominik Pastuszka, terzo chiudeva a distacco Top Tango, sfortunato l’atteso Kings Rock scivolato all’ingresso in dirittura. Monumento alla carriera per la vittoria numero undici sulle siepi dell’inossidabile Chicago, che ha replicato la recente vittoria del Luca Brunoro, netto primo piano nelle mani del passeggero Bartos che ha lasciato ad ampio distacco il generoso Rio Apache e l’ospite ceco Albe Back.

(Nella foto First Of All e Jan Faltejsek al rientro post Vanoni)

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