L’incredibile storia di Brian Toomey, ‘the miracle man’

Lo potremmo definire the miracle man. Brian Toomey (nella foto) vittima di una terrificante caduta a Perth il 4 Luglio del 2013 in sella a Solway Dandy, finì in coma farmacologico dopo aver riportato gravissime lesioni alla testa. Trasportato nel reparto ad elevata dipendenza di Ninewells presso l’ospedale di Dundee, il jockey nativo di Croom ebbe un serio intervento chirurgico per diminuire il gonfiore alla testa, tra cui la rimozione di una parte del cranio. La sua vita rimase appesa ad un filo, 157 notti in ospedale con la speranza di veder concretizzare quel tre per cento di probabilità di sopravvivenza ai primi quindici giorni di coma farmacologico. Toomey aveva una possibilità su sessanta nel caso fosse rimasto in vita, di vivere il resto dei suoi giorni con una disabilità gravissima. Oggi a 600 giorni dal quel terribile evento, Toomey incredibilmente sta bene è può raccontare la sua storia, ma cosa ancor più meravigliosa è pronto a tornare a correre, un sogno al quale come lui stesso ha dichiarato non può rinunciare. “So che ci saranno persone che diranno che sono un folle a voler tornare. Questo è il mestiere che ho sempre desiderato, un sogno da quando ero piccolo, un lavoro ed una vita che amo fortemente. Ho sempre pensato che se un domani non avessi potuto continuare a praticarlo, sarebbe stato per cause di forza maggiore e non per mancanza d’impegno.” Toomey ha visto più volte il giorno del suo impatto: “E’ incredibile come sia successo, apparentemente una normale caduta, mia madre che svolge il lavoro d’infermiera rimase sconvolta dopo tutta la vicenda e sapeva benissimo che non ci sarebbe stato nulla da fare. Ricordo soltanto che dopo la massiccia dose di farmaci ero stato spostato cinque settimane più tardi all’ospedale di Middlesbrough.” Toomey, prima di riacquisire la licenza ha dovuto sostenere esami severissimi  al fine di soddisfare i criteri medici sia sotto il punto di vista fisico che mentale, valutando la capacità di controllare un cavallo in modo sicuro senza il rischio di ulteriori danni in caso di caduta. Il jockey ha poi subito una valutazione medica completa da parte della British Horseracing Authority, tramite il capo consulente medico Jerry Hill, che ha esaminato non solo il suo stato fisico ma anche quello mentale. Al termine di tutti i controlli Toomey ha ricevuto l’ok dalla commissione per tornare ad espletare le pratiche per riacquisire la licenza. Una volte esplicitate tutte le fasi burocratiche, Toomey dovrà mostrare la sua forma fisica in alcuni test pratici che si terranno alla Racing School (BRS) e Northern Racing College (NRC) prima di avere di nuovo la licenza come jockey National Hunt. Brian ha detto: “E’ stata un lungo cammino fino ad oggi, l’unica cosa che mi ha dato la forza di continuare è stato il desiderio di voler tornare a fare il fantino, e sono tremendamente felice per quanto fatto fino ad oggi. Dopo l’incidente i paramedici hanno detto che sono stato morto per almeno sei secondi  e loro sono stati eccezionali a fare il proprio dovere e riportarmi in vita. Poi la degenza in ospedale con quasi zero possibilità di vivere ed oggi eccomi qua a due anni di distanza pronto a correre di nuovo. Ho una lista enorme di persone che voglio ringraziare, e sarebbe impossibile citare tutti coloro che hanno mi hanno aiutato e sostenuto. Vorrei ringraziare il team medico a Perth, il cui trattamento iniziale mi ha probabilmente salvato la vita. Vorrei anche esprimere tutto la mia riconoscenza al Ninewells Hospital di Dundee, al professor Kane, il dottor Philip Pritchard, che mi hanno aiutato ad ottenere i rapporti per la mia applicazione, naturalmente i miei amici e la famiglia. Io non avrei potuto essere qui senza nessuna di queste persone. Sono molto grato a tutti. Solo a sopravvivere e superare tutto quello che ho passato mi rende soddisfatto un uomo diverso e sento di aver vinto la gara più grande e più importante della mia vita, tutto ciò che verrà sarà solo un bonus che mi è stato concesso. Adesso sarà fondamentale riprendere la forma fisica prima di tornare in modo definitivo, di fatto questo è il mio prossimo obiettivo e darò tutto me stesso per arrivarci. Spero come tante altre che la mia storia possa servire come fonte di ispirazione per tutti coloro che nella vita e nello sport si feriscono e ai quali viene detto che potrebbero non tornare mai più a fare ciò che amano. Il lavoro è duro ma non si deve mollare mai, non si mai cosa potrebbe succedere.” La forza e la tempra caratteriale di questo ragazzo rappresentano un fattore determinante per il suo ritorno in sella, come ha spiegato anche il dottor Hill. “Brian ha dimostrato attraverso le valutazioni mediche e i test fisici che egli è in grado di tornare a cavallo per correre. Il suo carattere il desiderio ardente di voler tornare, la buona sorte hanno fatto la differenza. Egli è stato trattato nello stesso modo in cui avremmo curato ogni altro pilota, non sono state effettuate le indennità per le ferite e la durata della sua assenza dallo sport, il che rende ancora più notevole la scala del suo recupero. Il fatto che Brian è ancora vivo è un testamento alle cure mediche di prima classe che esiste sugli ippodromi inglesi.” Welcome back Brian.

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