FRANCIA. Grandeur Nature, capolavoro. L’allievo di Arnaud Chaillé Chaillé vince al rientro La Haye Jousselin splendidamente interpretato da Gaetan Masure, battuto il rivale Gran Diose. Jigme netto nel Cambacérès, Amy Du Kiff sorprende nel Gillois

Emerso a livello di primo grado nella passata stagione, Grandeur Nature si è confermato in questa edizione tutta casalinga de La Haye Jousselin, battendo al termine di una volata pazzesca il fuggitivo Gran Diose. Match doveva essere e match è stato fra l’allievo di Arnaud Chiallé Chaillé, super fine settima per il top trainer francese, al suo terzo titolo nel Paris autunnale, (Sunny Flight 2002 e Mid Dancer 2007) e quello targato Louisa Carberry che aveva vinto questa corsa nel 2020 con Docteur De Ballon. Strategicamente ben preparato entrmbe i soggetti per questa corsa, il capolavoro di Chaillé Chaillé sta nel fatto che il grigio da Lord Du Sud tornava alle competizioni dopo una lunga pausa, quando ad Aprile veniva fermato post terzo posto nel Murat. Gaetan Masure protagonista a La Haye Jousselin nel 2019 in sella a Bipolaire, ha montato con grande fiducia il grigio della Haras De Saint Voir, saltando perfettamente il Rail Ditch And Fence, momento in cui ha iniziato a risalire all’inseguimento del fuggitivo Gran Diose, aggirando per corsie interne La Manigance, in errore al Moyen Open Ditch, servendosi di Grand Oncle come punto d’appoggio per la volata finale. James Reveley in sella all’allievo di Louisa Carberry sembrava ancora viaggiare facile, ma dopo la finale accusava il colpo e Masure credeva nella rimonta dopo aver passato tranquillo l’ultimo ostacolo, rimontando l’avversario ai 50 finali per mettergli addirittura tre lunghezze abbondanti sul traguardo.

GRANDEUR NATURE E GAETAN MASURE

Colpo di scena al Moyen Open Ditch del Prix Maurice Gillois, con il grande atteso Juntos Ganamos fuori dai giochi. Sembrava cosa fatta per il runner up Jazzy Senam, che aveva condotto splendidamente per tutto il percorso del grand steeple chase des 4 ans, ma che proprio nell’ultimo tratto di gara, quello pianeggiante, esauriva le batteria preda del sorprendente Amy Du Kiff, splendido soggetto che alla terza esperienza sui grandi ostacoli dopo il successo nella listed del Bayonnet, trovava la meritata via del suo primo sigillo di Gr1 confermando di essere soggetto in grande escalation. Nessun intoppo e lettura perfetta della corsa da parte di Leo Brechet, a fari spenti per buona parte del percorso prima di sganciare gli ormeggi da Winteriscoming, volando nell’ultimo tratto di gara dopo un salto alla finale perfetto. Ottimo erede da Kapgarde con madre da Yeats, l’allievo di Gabriel Leenders sarà adesso atteso ad un importante passaggio d’età, al fine di capire se potrà essere già pronto per un percorso da Paris.

AMY DU KIFF E LEO PAUL BRECHET

Fra i tre anni del Prix Cambacérès conferma per l’atteso Jigme. Quinta vittoria in sei uscite per questo splendido saltatore da Motivator, in sella al quale Ludovic Philipperon ha mostrato sempre un body language molto rassicurante. Battuto da Mster D’Oc e Leon Du Berlais nel Lejeune, l’allievo di Marcel Rolland aveva messo le cose in chiaro nel George de Talhouet Roy, dando un chiaro messaggio su chi sarebbe stato il cavallo da battere in questa gran siepi di generazione. Agile ma potente sul fondo quasi impossibile, il baio ha saputo inscenare un coast to coast splendido con il quale non ha lasciato scampo ai suoi più blasonati avversari, lasciando secco sul tentativo di contropiede Master D’Oc, andando via alle due finali lasciando Leon Du Berlais secondo avanti a Kingland.

LUDOVIC PHILIPPERON VOLA DALLA SELLA DI JIGME
JIGME E LUDOVIC PHILIPPERON

(Nella foto in alto Grandeur Nature e Gaetan Masure)

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