Rientrato lo sciopero di sindacati e lavoratori che non avevano permesso il normale svolgimento della prima riunione di corse, causa i negoziati inerenti ai contratti di lavoro, Auteuil ha inaugurato il nuovo anno proponendo un super convegno composto da ben dodici corse, la cui vetrina offriva spunti di pregevole contenuto tecnico. Il primo squillo della giornata arrivava proprio in apertura di convegno, che celebrava l’importante ritorno alla vittoria nel tempio parigino del tre volte cravache d’or David Cottin, rivisto in azione in Italia in quel di Pisa dopo il lungo infortunio che lo aveva messo ai box per oltre cinque mesi. Il jockey di Angers ha aperto le ostilità offrendo immediatamente una doppia vittoria nelle prime due corse del convegno, interpretando senza nessuna difficoltà l’ottimo Dalahast, un interessante figlio di Ballingarry per madame Magalent Bryant, cavallo che salta e corre con estrema facilità e che dopo la vincente parentesi di Pau ha prontamente dato saggio delle proprie capacità sullo steeple. Elemento come ha sottolineato nel dopo gara Philippe Cottin, che potrà tornare buono in classiche di Primavera come il Jean Stern, temporalmente la corsa più lontana e al tempo stesso maggiormente impegnativa. David Cottin stendeva il quick double con Up Todate DuCasse nel classico per novizi debuttanti, il Prix Rohan, interpretando da favorito l’americano da Tronituant alla sua decima affermazione della propria carriera. Non sazio il diavolo Cottin si rendeva ancora protagonista nella gara più importante del pomeriggio, il Prix Robert de Clermont Tonnerre, step di preparazione al Grande Steeple Chase di Parigi, grazie a Mali Borgia figlio del tedesco Malinas, in passato già primattore sulla pista di Auteuil in un non più recente Prix Morgex. In un corsa ben strutturata e di alto profilo grazie alla presenza del primo e il secondo arrivato dello scorso Maurice Gillois, Carriacou e Saint Turgeon, l’allievo di Cottin vinceva la lunga diatriba contro lo stesso Carriacou (ottimo a Pont Long) dopo aspro testa a testa, stroncando le velleità dell’avversario mostrando una resistenza finale davvero notevole. Terzo a distacco finiva il grigio Bipolaire, altro cavallo classico del circuito francese, quindi i compagni Saint Turgeon e Saint Pistol. Binocoli puntati anche sulla quarta corsa del convegno, quel Prix Jean Doumen che è servito da piattaforma all’ultimo vincitore del Grande Steeple, So French, nel preparare al migliore dei modi la nuova stagione. Sugli ostacoli bassi il pupillo da Poliglote ben preparato da Guillaume Macaire, si è imposto senza nessun affanno precedendo Yoko e Bestarabad. Rientro al top anche per il fenomeno Device nel Prix Juigné di gruppo 3. Il passaggio d’età ha confermato la crescita esponenziale di un sogetto, che a quattro anni ha subito soltanto una sconfitta nel Prix Questerabad, contro il grigio di Willie Mullins Footpad, chiamato nella prossima settimana a misurarsi nella Champion Hurdle di Cheltenham. E pensare che l’esame al quale era sottoposto l’allievo di Macaire era tutt’altro che semplice. Contro il pupillo della Bryant il super trio lanciato da Guy Cherel, forte di Blue Dragon (costretto ad una resa importante di peso) compagno di colori del vincitore, Solway protagonista nel Claude Le Lorrain e Bosseur. Macaire ripresentava il baio consapevole della propria forza, maggiormente fiducioso per la freddezza e la maturità acquisita durante il periodo invernale, tanto che la risposta non si è faceva attendere. Il Prix Karcimont era il super quinté di giornata che veniva conquistato da Babalshams, figlio di Voix Du Nord presentato da Isabelle Pacault, veterana allenatrice che da lungo tempo sta ottenendo una bellissima sequela di vittorie in corse importanti. (Nella foto Mali Borgia F.Equidia)
