Massimiliano Manigrasso analizza le prime fasi del galoppo a Merano, una stagione con tanti buoni propositi

Le proposte del fine settimana meranese appena trascorso, hanno definitivamente reso più chiaro ciò che potrebbe accadere durante il corso della stagione. Una prima parte interessante ad elevato tasso tecnico nella quale si sono avute molte conferme e pochi dubbi. Ce ne parla Massimiliano Manigrasso, speaker storico dell’ippodromo in riva al Passirio, la cui competenza e conoscenza del settore è ovviamente ben nota a tutti gli appassionati. “Devo dire che l’inizio della stagione è stato molto confortante – esordisce Max – molto pubblico ed un’ottima organizzazione anche i numeri sono dalla nostra parte, un tema sul quale però preferisco far esprimere chi mastica questa materia. Sul fronte tecnico la prima cosa da sottolineare è la crescita di giovani allenatori e di conseguenza una maggiore concorrenza al nostro champion trainer Paolo Favero, situazione che non può far altro che dare nuova linfa al settore ostacoli,  e che di fatto ha spinto l’allenatore campione ad aumentare il proprio già competitivo parco cavalli, usufruendo di un numero maggiore di fantini sul quale può contare con estrema sicurezza. La liaison con la famiglia Ambruschitz è stata determinante, lo manifestano le vittorie e i campioni che si stanno attualmente formando, un processo lungo ma estremamente proficuo che lascia ben sperare per il futuro. Sui singoli soggetti – continua Manigrasso – non posso non partire dal nuovo campioncino dello steeple Il Superstite, attualmente il vero antagonista al fenomeno di Maia Alpha Two, due volte vincitore del Merano. La strada verso il gran premio è ancora molto lunga, gli esami di stagione sono appena iniziati ma quanto visto recentemente fa ben sperare per il futuro. Il Val di Non è stata corsa molto atipica, ma il dato da tenere maggiormente in considerazione rispetto al passato è la migliore predisposizione caratteriale manifestata dall’allievo di Paolo Favero, una nuova veste che legata alle sue potenzialità lascia intendere cose interessanti in proiezione futura.  In passato si diceva così anche di Alpha Two, è chiaro che in questo momento regni un po’ di prudenza ma poi tutti sanno quale è stato l’epilogo. Ci sono due linee di pensiero diverse fra gli appassionati e gli addetti ai lavori e quale teatro come lo Steeple Chase D’Europa, sarà il miglior banco di prova per entrambi i soggetti. Sulla sponda dei 4 anni –afferma Manigrasso – non ci sono dubbi sulla leadership di High Master. La vittoria nella siepi a Milano e quella ottenuta domenica scorsa nello Scena, non lasciano intravedere spazio ad altri soggetti. Il Criterium di Primavera è a questo punto il vero obiettivo del Magog, una corsa che rischia seriamente di essere monopolizzata dal figlio di High Chapparal.  Sono curioso di rivedere all’opera Imperioso, forse l’unica pietra di paragone. Il figlio di Mastercraftsman dopo un brutto infortunio è tornato a vincere proprio al Sant’Artemio di Treviso contro High Master, ha i mezzi per migliorare ancora ma dopo la vittoria a Treviso non è più sceso in pista. Per quanto riguarda la generazione attuale merita una segnalazione anche Solar Focus, altro quattro anni di buon lignaggio che Paolo Favero ha deciso di lanciare in maniera vincente sullo steeple, e per quanto visto nel Val Aurina anche in maniera soddisfacente. Sulla strada che invece porta alla Gran Siepi D’Italia, Merano al momento ha proposto due dei migliori saltatori in circolazione, in attesa ovviamente di rivedere all’opera il fenomenale Brog Deas, doppio vincitore Gran Siepi Merano e Milano, ovvero Sol Invictus e Chiaromonte. Il primo ha dimostrato di essere un soggetto molto serio che corre da veterano in pista, consapevole di quanto spendere lungo il percorso, un cavallo già fatto per intenderci. Su Chiaromonte c’è da dire che la sua evoluzione è stata davvero notevole, ha fatto passo da giganti correndo con continuità ma onestamente non saprei dire quanti e quali margini di miglioramento possa ancora avere e questo aspetto lo rende affascinante. La Gran Siepi d’Italia li rivedremo in pista entrambi. Voglio concludere complimentandomi personalmente con il grande Jo Bartos, la cui mano sta attualmente facendo la differenza, un fantino che merita tutto il plauso del caso.”

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